sabato 26 ottobre 2013

Cannelloni di crespelle al cotto, mortadella e ricotta

Buon sabato amici, oggi si va in gita in Valpolicella e nella zona del Soave, a far che? provate a indovinare! Il bel tempo è quasi assicurato, che sollievo quando arriva il giorno programmato da più di due mesi e non piove! Pertanto, oggi per una volta non cucinerò, anzi, spero che il ristorante prescelto per la pausa pranzo tra la visita di una cantina e l'altra, mantenga quello che promette nel suo sito.
Il suggerimento che vi lascio è ciò che ho preparato ieri per domani.
Le crespelle, versatili e pratiche in cucina, una volta che son pronte farcirle e chiuderle a cannellone, a fagottino o a triangolo è un gioco da bambini. Anzi, è un'ottima idea farsi aiutare dai figli, cucinare assieme può diventare un momento ludico di condivisione.
A me aiutano, visivamente, le mie due pelosine, mi osservano tranquille e immobili, una se ne sta vicino alla gattaiola, l'altra sotto uno sgabello, sempre vigili e pronte a leccare il contenitore del formaggio o la carta che avvolge il burro.
Non osano importunarmi, aspettano diligenti che sia io a chiamarle.
Ho scelto l'impasto con le doppie farine, l'aggiunta di farina di saraceno rende la crespella rustica e saporita, ma nell'insieme rimangono leggere e delicate, come mi ha scritto l'amico Daniele al quale ne ho dato una teglietta da portarsi a casa visto che, quelle rare volte che viene a farci visita, non si ferma mai a pranzo nè a cena.
Le mie dosi sono sempre abbondanti, è che quando mi metto a cuocere crêpes tanto vale faticare, se ne avanzano preparo tegliette da conservare o da regalare, con questi ingredienti ne escono una ventina e qualcuna in più, ideali per 10 persone. Oppure qualche crespella avanzata può trasformarsi in dolce, spalmata di Nutella, di confettura o semplicemente, con un po' di Grand Marnier e zucchero, posso preparare in pochi minuti delle crêpes Suzette.
Se vi sembra troppo lavoro dimezzate le dosi.
La besciamella, non troppo densa, l'ho messa solo nella farcitura lasciando solo un po' di burro e tanto formaggio grattugiato per la gratinatura, così restano molto più delicate e non si appesantiscono.
Nella farcia il connubio mortadella e cotto, mescolati a ricotta di pecora e formaggio grattugiato, si amalgama alla cremosità della besciamella.
Coi ritagli della rifilatura dei cannelloni e qualche rondella di altre crespelle ho preparato un'ulteriore pirofila che ho portato all'amica Simona.
Potrebbe essere un'idea per il pranzo domenicale, da preparare anche in anticipo.
Questa mia proposta entrerà anche nel grande ricettario di Gustissimo, il portale del gusto. Fateci un salto, ci troverete mille idee da realizzare.
Dosi per 6, più due tegliette.

-ricetta-
per le crespelle
500 ml latte
250 g farina 00
50 g farina di grano saraceno
30 g burro fuso
5 uova
sale
per la farcia
250 g ricotta
180 g mortadella
150 g taleggio
100 g prosciutto cotto
50 g formaggio grattugiato
besciamella (500 ml latte, 30 g burro, 30 g farina, sale, noce moscata)

burro e parmigiano grattugiato per la gratinatura
Preparo l'impasto delle crespelle che deve riposare circa un'ora.
In questo frattempo mi dedico alla preparazione della farcia mescolando in una boule la ricotta, il formaggio grattugiato, la besciamella e i salumi tritati. Non salo, perchè i salumi danno sufficiente sapore (e il taleggio anche).
Cuocio le crespelle, quando sono tutte pronte le farcisco spalmando il composto con una spatola e mettendo pezzettini di taleggio. Arrotolo a cannellone, elimino le punte irregolari pareggiandole, tutti i ritagli li appoggio in una teglia imburrata, e ne metto due in 6 tegliette imburrate.
Taglio a rondelle 2 o 3 crespelle e le aggiungo ai ritagli, formo un'altra teglia con altri 6 cannelloni.
Condisco ogni teglia con burro spennellato sui cannelloni e con abbondante formaggio grattugiato, quindi faccio gratinare per 15' in forno a 190° sino a che non si forma una crosticina dorata.
Lascio riposare qualche minuto prima di servire.

In vacanza abbiamo stappato una bottiglia di Verdicchio dei Castelli di Jesi, classico superiore, di Fattoria Coroncino, il Gaiospino Fumé 2004, un vino intenso con sentori di mandorla e miele, che trovo sarebbe un abbinamento spettacolare con questo piatto, peccato che non ne avessimo più in cantina!
Lucio Canestrari, viticoltore ed enologo dell'azienda, 'ndò ariva mette 'n segno.

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